Scoperta una Nuova Specie di Licheni Allucinogeni
Pubblicato :
October 28, 2016
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Ultime notizie! Il Dictyonema huaorani è una nuova specie di lichene che contiene composti psicoattivi. È unico ed estremamente difficile da trovare.
Immaginate lo scenario. Una sperduta terra immersa nelle mistiche foreste dell'Amazzonia, dove un'infinità di animali e insetti convivono in un ambiente tropicale ancora inesplorato, dove alcune tribù locali, ignare del mondo al di fuori del proprio villaggio, parlano di leggendarie sostanze psichedeliche nascoste nelle profondità della vegetazione, inesplorata da più di 80 anni. Ora immaginate che, dopo anni di ricerca, si scopre che queste sostanze non sono una leggenda ma bensì una realtà.
Gli "esploratori psichedelici" sono alla costante ricerca di nuove specie di flora e fauna (come funghi e rospi) da usare per i propri esperimenti, studiando le loro possibili applicazioni mediche. Nel 1981, E. Wade Davis e James A. Yost fecero una sorprendente scoperta quando trovarono una specie estremamente rara di lichene, nelle regioni orientali dell'Ecuador. Davis e Yost viaggiarono incessantemente sul territorio per realizzare studi etnobotanici. Fu così che entrarono in contatto con la tribù Waorani. Le popolazioni che abitavano questi villaggi parlavano una lingua completamente nuova e sconosciuta, chiamata huaorani. Ciò dimostrava la totale assenza di contatti con il resto del mondo da parte della tribù. I Waorani raccontarono a Davis e Yost alcune delle loro attività allucinogene più comuni:
"Nella primavera del 1981, mentre stavamo realizzando alcuni studi etnobotanici nelle zone orientali dell'Ecuador, la nostra attenzione cadde sull'uso di alcune peculiari sostanze allucinogene da parte dei Waorani, un piccolo gruppo isolato di circa 600 indiani... La maggior parte delle tribù amazzoniche considerano gli effetti delle sostanze allucinogene come un viaggio collettivo nel proprio subconscio e, come tale, dev'essere vissuta in un contesto sociale... Gli Waorani, invece, considerano l'uso di allucinogeni un atto anti-sociale piuttosto radicale... Ciò significa che quando lo sciamano, o ido, desidera elevare la propria mente, assume questa sostanza da solo o accompagnato dalla propria moglie, in assoluto segreto nel bosco o in una capanna isolata...".
I Waorani sono conosciuti per assumere due tipi di allucinogeni. Il più diffuso è chiamato "mii" (Banisteriopsis muricata), l'unica pianta ad essere usata dalla tribù. Questa specie vegetale contiene DMT, il suo principio psicoattivo. Lo sciamano "ido" prepara questa sostanza "raschiando la corteccia di una liana e lasciandola bollire lentamente fino ad ottenere una bevanda". Questa ricetta viene anche adottata da altre tribù per ottenere la propria versione di ayahuasca. Tuttavia, nella maggior parte dell'Amazzonia, le tribù locali tendono ad usare altre piante, come la Banisteriopsis caapi.
Il secondo allucinogeno, invece, è un basidiomicete lichenizzato estremamente raro. È dotato di "uno strato imeniale biancastro e una superficie superiore di color verde/blu brillante". Secondo le testimonianze dei Waorani: "Questo organismo fu usato per l'ultima volta circa quattro generazioni fa, oltre 80 anni fa, quando uno sciamano malintenzionato ingerì questi licheni per lanciare maledizioni mortali contro altri Waorani" (secondo quanto scritto in un documento che risale a 35 anni fa).
Davis e Yost si limitarono ad ascoltare per sette anni i racconti su questa specie di lichene estremamente rara, prima di incontrarne finalmente un esemplare. Gli Waorani chiamano ancora oggi questo lichene nɇnɇndapɇ, ma questo termine viene anche usato per indicare diverse varietà di fungo e, quindi, non può essere usato esclusivamente per i licheni allucinogeni.
ANDIAMO AVANTI DI 33 ANNI ...
Nel 2014, Michaela Schmull ed alcuni suoi colleghi realizzarono un'analisi del DNA di questa rara specie di lichene, scoprendo che si trattava effettivamente di una specie sconosciuta, che battezzarono successivamente Dictyonema huaorani (una grafia diversa di Waorani). Usando tecniche di cromatografia liquida e spettrometria di massa (con sigla inglese LC-MS), il team di Schmull riuscì ad identificare psilocibina, triptamina e 5-MeO-DMT, i principi attivi contenuti nel lichene.
Un lichene non è un singolo organismo, bensì è composto da funghi e alghe che convivono e lavorano insieme in perfetta simbiosi. Lo strato più esterno (quello più distante dal substrato) viene chiamato corteccia ed è composto da cellule fungine. Questa corteccia protegge la struttura interna, fornendo idratazione e riparo all'alga. Sotto questo strato esterno, le cellule dell'alga si afferrano ai filamenti del fungo, riuscendo così a mantenere una posizione stabile. L'alga ha la capacità di fotosintetizzare gli zuccheri che alimentano tutto l'organismo. Grazie a questo rapporto di simbiosi, i licheni possono adattarsi alla maggior parte degli habitat di tutto il mondo. Ma allora cos'è che rende così speciale questo tipo di lichene psichedelico? Quasi tutte le specie di licheni fungini contengono ascomiceti, mentre solo l'1% dei licheni scoperti finora contiene il basidiomiceto come parte fungina dell'organismo. Inoltre, in circa il 10% dei licheni lo strato interno normalmente occupato dall'alga è costituito da un altro composto chiamato cianobatterio. La specie Dictyonema, invece, combina il basiodiomiceto con il cianobatterio, una combinazione molto speciale e rara, soprattutto nel caso del Dictyonema huaorani. Quest'ultimo, infatti, ha proprietà psicoattive uniche nel mondo dei licheni basiodiomiceti, almeno tra gli esemplari scoperti fino ad oggi!
Tuttavia, questo studio non è del tutto conclusivo, ma rimane comunque una notizia suggestiva. I ricercatori, infatti, non erano in possesso dei composti di riferimento con cui accertare i principi psicoattivi dei licheni. Schmull e i suoi colleghi cercarono di spiegare questa situazione:
"Dato che non abbiamo potuto usare composti di riferimento puri e la quantità di campione osservata era insufficiente per identificare i diversi composti, le nostre analisi non sono state in grado di determinare in modo conclusivo la presenza di sostanze allucinogene". I licheni hanno bisogno di acqua per sopravvivere e il composto analizzato era stato mantenuto disidratato per ben 33 anni.
CONCLUSIONE
La guerra alle droghe ha generato leggi così severe da ostacolare pesantemente la sperimentazione con sostanze allucinogene. Per oltre 40 anni, questa situazione ha impedito agli scienziati di progredire nel campo della ricerca psichedelica. Anche se gli Waorani usavano il Dictyonema huaorani per lanciare maledizioni alle tribù vicine, abbiamo bisogno di prove scientifiche che confermino la vera natura di questi licheni, per individuare eventuali proprietà medicinali e psichedeliche, come gli stessi Davis e Yost affermarono: "Si tratta di un genere poco conosciuto che merita sicuramente ulteriori indagini fitochimiche". Per cui, se mai vi capitasse di visitare le zone orientali dell'Ecuador e doveste incontrare un Waorani, non esitate ad immergervi nelle profondità delle foreste amazzoniche alla ricerca del Dictyonema huaorani.