Psilocibina e Psilocina: Scopriamo il Loro Ruolo

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Psilocibina e Psilocina: Scopriamo il Loro Ruolo

I funghi magici agiscono quando le loro sostanze chimiche psicoattive entrano nel flusso sanguigno e si legano ai recettori di serotonina del cervello. Cerchiamo di approfondire la loro vera natura.

Per molto tempo, i funghi magici hanno svolto un ruolo importante nella cultura psichedelica di tutto il mondo. Tuttora vengono consumati nei rituali sciamanici o in divertenti serate in compagnia di amici. Viaggiare attraverso lo spazio e i più bizzarri regni cosmici è facile quanto ingerire un fungo magico. Ma cosa succede esattamente quando si spicca il volo? Quali sono i meccanismi in grado di far decollare la coscienza e trasportarla fino all'orbita di Giove?

FUNGHI PSICHEDELICI

I funghi psichedelici (e tartufi) hanno aperto, almeno ad alcuni, le porte verso altri mondi. Si tratta di una particolare varietà di fungo che non troverete mai sui banchi del mercato. La prima cosa che dovete sapere è che i cosiddetti "mushrooms" sono funghi appartenenti ad un genere chiamato Psilocybe. Sono organismi che crescono in ambienti caldi ed umidi e si possono trovare in tutte le campagne d'Europa. I funghi magici contengono i due principali composti responsabili degli effetti allucinogeni: la psilocibina e la psilocina. Questi funghi Psilocybe inducono quello che viene comunemente chiamato viaggio o trip.

TRUFFLES

L'esperienza psichedelica ha inizio quando i composti psichedelici contenuti nel fungo interagiscono con il cervello, più specificamente con i recettori della serotonina. Le sensazioni possono essere così intense da cambiare la vita di alcune persone. Sotto gli effetti dei funghi magici si possono sperimentare allucinazioni vivide e una sensazione di stretta vicinanza ed unità con l'ambiente esterno. Tempo e spazio assumono un nuovo significato. Molti descrivono gli effetti come un'esperienza religiosa. Un viaggio da funghi psichedelici può cambiare il modo di vedere la vita, aprendo nuovi punti di vista verso il mondo circostante e, in ultima analisi, verso il posto che occupiamo in questo infinito universo che chiamiamo casa. Ma come riescono ad indurre tali effetti?

PSILOCIBINA

La psilocibina è il composto psicoattivo che funge da precursore chimico per la psilocina. Quando si ingerisce un fungo magico, il corpo inizia a scomporlo, rilasciando psilocibina e psilocina nel tratto digestivo. I funghi magici contengono solo una piccola quantità di psilocina, rispetto a quella di psilocibina. Dopo essere stati entrambi assimilati dall'organismo, la psilocina entra nel flusso sanguigno e si dirige verso il cervello. La psilocibina, invece, subisce un processo metabolico supplementare, da cui viene prodotta altra psilocina. Questo processo è conosciuto come defosforilazione.

La psilocibina è composta da una catena di elementi molto simile alla struttura della psilocina. Quando vengono assunti funghi per via orale, la psilocibina viene separata da un enzima chiamato fosfatasi alcalina. Questo enzima rimuove una parte della struttura chimica composta da fosforo, ossigeno ed idrogeno, chiamata gruppo fosfato. Una volta completato il processo di defosforilazione, la psilocina appena sintetizzata è libera di entrare nel flusso sanguigno. I primi effetti si iniziano ad avvertire, normalmente, dopo trenta minuti o un'ora dall'assunzione di psilocibina.

PSILOCINA

Una volta che la psilocina è entrata nel flusso sanguigno, si fa strada verso i recettori della serotonina. La serotonina è il neurotrasmettitore responsabile del controllo del nostro stato d'animo. La psilocina ha una struttura molto simile a quella della serotonina e si lega parzialmente ai suoi recettori. Quando ciò avviene, inizia il viaggio vero e proprio. Inizialmente si avverte un battito cardiaco più accelerato. I sensi sembrano amplificati. Si iniziano a sentire piacevoli ed intense sensazioni di benessere e tranquillità. Tutto ciò è dovuto all'interazione della psilocina con i recettori della serotonina del cervello. La posizione dei vari recettori può essere direttamente collegata agli specifici effetti della psilocina. Ad esempio, sotto gli effetti della psilocina, i recettori della corteccia cerebrale alterano lo stato emotivo.

La psilocina è un alcaloide triptamminico. Fondamentalmente, si tratta di una molecola organica (principalmente composta da azoto) che è presente in varie specie di fungo. Anche gli esseri umani producono triptammina, come la 5-idrotriptammina, anche conosciuta come serotonina. Entrambi gli alcaloidi hanno una struttura molto simile, composta da azoto, idrogeno e ossigeno. Questa loro stretta somiglianza consente alla psilocina di agire come un agonista parziale.

Gli agonisti parziali sono molecole capaci di legarsi a recettori specifici, grazie alla somiglianza chimica con i neurotrasmettitori da loro stessi sostituibili. Dopo un periodo di massima interazione, la psilocina inizia ad essere metabolizzata dall'organismo e gli effetti a svanire. Una volta che il corpo espelle la psilocina, i recettori della serotonina attraversano un periodo di riadattamento, accompagnato da sensazioni di "down" e affaticamento mentale.

Pur essendo entrambe psicoattive, la psilocina è molto più instabile rispetto alla psilocibina. È per questo che non è presente in concentrazioni elevate nei funghi magici. È sufficiente un raggio di luce troppo intenso o temperature eccessivamente alte per ridurne il contenuto. Ciò spiega perché non se ne sente molto parlare, in quanto presente in piccole quantità, almeno fino al momento della separazione chimica della psilocibina. È per questo motivo che la ricerca scientifica si concentra sulla psilocibina, in quanto la psilocina è troppo delicata per sostenere le analisi di laboratorio.

NUOVE NOZIONI

Ciò che circonda la vera natura di un'esperienza psichedelica è ancora un mistero. Tuttavia, gli scienziati hanno scoperto che, sotto gli effetti dei funghi magici, diverse aree del cervello iniziano a comunicare tra di loro, anche quelle che, in condizioni normali, non sarebbero propense ad entrare in contatto. Ciò potrebbe significare che questa iper-connettività del cervello e la creazione di nuovi percorsi tra regioni normalmente separate sono i responsabili di provocare le sensazioni di illuminazione ed introspezione. La scienza sta cominciando ad esaminare con estremo interesse questi effetti secondari apparentemente benefici indotti dai funghi magici e da altre sostanze allucinogene, con la speranza di poter trattare un giorno disturbi psicologici come la depressione e il DSPT. Quando riusciremo a comprendere le interazioni fisiche tra composti come la psilocibina e il nostro cervello, allora faremo luce su alcune delle questioni più antiche riguardanti le esperienze psichedeliche.