I Funghi Magici Possono Combattere le Paure?

Pubblicato :
Categorie : Default

I Funghi Magici Possono Combattere le Paure?

Le proprietà psicoterapeutiche della psilocibina furono dimostrate già negli anni '70, ma da allora il suo uso fu proibito. Oggi, diversi studi stanno dimostrando che la psilocibina e le sostanze psichedeliche possono giocare un ruolo importante nella psichiatria del futuro, contro ansia, depressione e altri disturbi mentali.

Una persona a cui viene diagnosticato un cancro terminale viene inevitabilmente colpita da ansia e depressione dopo aver ricevuto la terribile notizia. Spesso i pazienti entrano in una spirale di pensieri sulla morte difficili da gestire. Queste crisi non sempre possono essere trattate efficacemente con le tradizionali terapie psicologiche e farmacologiche. Secondo recenti ricerche, la psilocibina e i suoi effetti allucinogeni potrebbero innescare importanti cambiamenti nelle funzioni cerebrali dei pazienti, alleviando le crisi psicologiche legate alle malattie terminali.

La psilocibina, il principale composto attivo contenuto in oltre 180 specie funghi allucinogeni, avrebbe la capacità di generare particolari esperienze mistiche e di evoluzione spirituale nei malati terminali. I pazienti affetti da stress esistenziale e da altre crisi legate alla consapevolezza di dover morire potrebbero trovare un sollievo immediato e a lungo termine grazie all'uso della psilocibina. Quando una persona viene a sapere che il proprio corpo si sta consumando, e la sua vita sta volgendo ormai al termine, il cervello viene istantaneamente sovraccaricato da una forte depressione. Ebbene, la psilocibina avrebbe la capacità di slegare il cervello dal corpo, alleviando notevolmente la consapevolezza dell'imminente morte. Molti dei pazienti che hanno sperimentato questa esperienza hanno dichiarato di essere riusciti ad allontanare gran parte della loro negatività.

Gli studi relativi a questo campo clinico risalgono già agli anni cinquanta e si interrompono nei primi anni sessanta, quando le sostanze stupefacenti come i funghi allucinogeni vengono messe al bando. All'epoca furono testati più di 40.000 soggetti e pubblicate decine di migliaia di ricerche. La psilocibina e le altre sostanze psichedeliche sembravano destinate ad avere un futuro promettente nelle terapie per trattare i disturbi mentali. Tuttavia, l'uso indiscriminato ed irresponsabile dell'LSD tra i giovani della controcultura degli anni '60 diede il via al proibizionismo di queste droghe. Da allora i finanziamenti per procedere con le ricerche sui composti psichedelici vennero interrotti dall'oggi al domani.

Dopo il sensazionalismo e gli stigmi lasciati dalla controcultura degli anni cinquanta, sessanta e settanta, la ricerca sembra oggi disposta a condurre nuovi studi all'interno delle nostre istituzioni. Fino a pochi anni fa, nessuno era a conoscenza delle potenziali proprietà terapeutiche delle sostanze psichedeliche in un contesto clinico e psichiatrico per i malati terminali. Oggi, la scienza è disposta ad approfondire l'uso clinico della psilocibina e di altre sostanze psichedeliche all'interno delle strutture di assistenza sanitaria.

I farmaci da prescrizione, come il Prozac e lo Zoloft, devono essere assunti per anni e su base giornaliera per ottenere gli effetti desiderati. E anche una volta avvertiti i loro benefici, potrebbero sorgere complicazioni legate agli effetti collaterali e ai costi troppo elevati di tali terapie. La psilocibina, invece, quando viene controllata clinicamente è efficace già dopo la prima sessione ed i benefici possono durare mesi, se non addirittura anni.

La Facoltà di Medicina dell'Università di New York ha condotto uno studio chiamato Progetto di Ricerca su Psilocibina/Cancro. Gli esiti della ricerca hanno messo in luce nozioni che gli antichi sciamani conoscevano già secoli fa. La psilocibina ha la capacità di trasformare la vita delle persone affette da una malattia terminale. Ciò che ha sorpreso maggiormente gli scienziati è stato scoprire che l'amore è molto più di un sentimento astratto. Sentire il proprio Io, vivere l'istante e percepire l'interconnessione con l'ambiente circostante non fanno parte di un mantra hippy, bensì di uno stato di coscienza del nostro stesso essere.

La più rigorosa metodologia scientifica e le più alte strategie d'osservazione adottate dagli psichiatri stanno valutando i reali benefici della psilocibina per il nostro organismo. Secondo gli studi, un 70% dei partecipanti ha affermato che il viaggio intrapreso sotto gli effetti della psilocibina è stato una delle cinque esperienze più significative della propria vita, mentre il 52% ha affermato che ha vissuto una delle prime cinque esperienze più esilaranti o più spirituali della propria vita.

Le esperienze mistiche indotte dalla psilocibina hanno implicazioni che interessano l'individuo in sé ma anche il campo della psichiatria in tutto il suo insieme. I risultati riguardanti i miglioramenti psicologici, spirituali e del benessere stanno dando importanti valori ad alcuni termini come unità, qualità noetica e sacralità. Sotto gli effetti della psilocibina si avvertono sentimenti più positivi, profondamente sentiti e potenzialmente benefici. Gli effetti reali di tali reazioni non potranno mai essere descritti a parole e i pazienti sono i primi a non saperli descrivere.

Dopo le sessioni, i pazienti affermano di aver percepito una straordinaria gioia di vivere e forti sentimenti di benessere, pace e amore. Un profondo senso di connessione con sentimenti estremamente istintivi, con sensazioni di forte meraviglia spesso accompagnate da forti pianti. I momenti più importanti sono stati quasi sicuramente quelli di trascendenza, amore, equanimità e accettazione di se stessi, con una maggiore accettazione dell'impermanenza personale.

Esaminando un caso clinico di un uomo di 54 anni, con cancro del dotto biliare, è emerso che esistevano tutti i prerequisiti per partecipare a questo tipo di prova. Dopo l'esperienza con psilocibina, il paziente ha affermato di aver percepito una "svolta nella propria vita" e "una sensazione che non avevo mai provato prima". Dopo essere stato sottoposto a questa prova, l'uomo ha dichiarato: "La qualità della mia vita è notevolmente migliorata", e di aver provato meno ansia verso il cancro e la morte e ciò ha instaurato un rapporto migliore con la moglie.

Dal punto di vista delle implicazioni cliniche, questi risultati confermerebbero che la psilocibina può effettivamente migliorare il nostro modo di morire. I pazienti possono trasformare l'ansia provocata dal cancro in qualcosa di transpersonale e potenzialmente curativo. Lo spostamento della consapevolezza aumenta la capacità di apprezzare il tempo di vita rimanente e di accettare la morte come una parte del proprio ciclo di vita. Le relazioni interpersonali migliorano, dando maggiore importanza all'espressione di amore, intimità e perdono. Sono questi gli obiettivi più ricercati dalle persone affette da malattie terminali, per se stessi e per coloro che ameranno fino agli ultimi giorni della loro vita.

Le leggi obsolete devono essere riesaminate alla luce della compassione, piuttosto che continuare ad alimentare terapie basate esclusivamente sulla cura dei tessuti danneggiati. Nel mondo, più di 8 milioni di persone muoiono ogni anno di cancro. La psilocibina ha dimostrato di offrire importanti effetti benefici per i malati terminali e i loro cari. Decine di milioni di persone muoiono per malattie terminali non legate al cancro, mentre centinaia di milioni soffrono le conseguenza della frenetica vita che siamo costretti a condurre nella nostra società, come ansia e depressione. Si tratta di una percentuale significativa della popolazione mondiale! Riteniamo che sia doveroso che la ricerca clinica sulla salute mentale e sulle possibili cure palliative basate su sostanze psichedeliche debba andare avanti.